La lunga strada per la produzione del Methius incomincia nel vigneto, seguendo rigorosamente il disciplinare TRENTODOC.
La vendemmia delle basi spumanti è effettuata in momenti diversi, in modo da ottenere caratteristiche diverse al fine di aumentare la complessità del prodotto.
Viene comunque ricercata una spiccata acidità e qualità aromatica, che i vigneti trentini riescono sempre a garantire, anche nelle annate più difficili.
Una piccola percentuale di base Chardonnay viene affinata fino al tiraggio in piccole botti di rovere, mentre il restante e la totalità del Pinot Nero vengono tenute in acciaio.
Successivamente viene preparata la cuvée ed effettuato il tiraggio, con l'aggiunta del liqueur de tirage, in preparazione alla presa di spuma.
La rifermentazione in bottiglia avviene in una antica cantina posta sotto terra, dove la bassa temperatura naturale consente una lenta fermentazione e quindi un'ottima qualità aromatica, ma soprattutto un perlage molto fine.
Precisamente la lenta solubilizzazione nello spumante dell'anidride carbonica prodotta dal lievito crea bollicine fini e piccole. Al contrario una veloce rifermentazione ad alte temperature formerebbe un perlage grossolano.
Dopo questa seconda fermentazione che caratterizza il metodo classico, le bottiglie di Methius riposano per circa 5 anni nella stessa cantina, dopo essere state disposte in catasta.
Annualmente le bottiglie vengono movimentate a mano per mettere in sospensione il deposito di lievito ed avere quindi un maggior scambio di sostanze tra spumante e fecce di fermentazione (lisi cellulare dei lieviti).
Queste sostanze concorrono nell'aumentare corpo e complessità finali del nostro Trento Doc.
Il quinto anno viene effettuato il remuage, rigorosamente a mano, ed infine il dégorgement (sboccatura) con l'aggiunta del liqueur d'expeditioned il Trento Doc viene quindi tappato con la definitiva chiusura in sughero e gabbietta.
Dopo pochi mesi di ulteriore affinamento il Methius è pronto per il consumo.
Dietro a queste apparentemente semplici operazioni, sta la passione e la cura dei particolari.
Ogni bottiglia di questo pregiato Trento Doc viene quasi coccolata passando almeno 55 volte per le nostre mani.